17 dicembre 2010

Carne e grasso che muore

Ero schiacciato sul 17 e ad un certo punto inizio a sentire puzza, come di quei formaggi odorosi che dimentichi nel portaformaggi in frigo per settimane.
La gente si apre a capannello con il volto scandalizzato e disgustato. Non sento le voci perché in quel momento ho le cuffie ed ascolto i Godspeed You! Black Emperor a volume molto alto.
Cerco di capire da dove proviene, ed in un istante individuo uno che con un asciugamano o una sciarpa prova maldestramente a pulirsi il culo attraverso i pantaloni.
Il tizio si è cagato addosso, e piange, il volto deformato dalla vergogna, e prova a dire delle parole incomprensibili ma si vede che è down.
L'autobus si ferma, l'autista fa scendere tutti, le persone come automi obbediscono.
Io ed altri tre tizi restiamo lì impietriti a guardare la scena, indecisi, poi scendiamo pure noi.
Restano su solo il mongoloide e l'autista.
Sotto i miei piedi c'é una lercia banchina di cemento di Corso Europa, un vento che gela le orecchie e fa cascare le mani.
Non so che fare, guardo il cellulare nervosamente, guardo l'ora, lo rimetto in tasca, lo ritiro fuori sblocco i tasti e lo rimetto in tasca di nuovo. Ho nelle narici l'odore di marcio, lo sento in bocca.
Rivedo la scena, ed ho una fitta di dolore così forte che scoppierei a piangere.
Mi vergogno profondamente di provare pena.
Il dolore di quella visione mi fa pensare alla morte.
i disegni e i progetti sono la smorfia di umiliazione di un essere umano che si caga addosso su un pullman affollato.
Penso alla morte ed a quanto siamo solamente carne e grasso che muore.
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2 commenti:

Andrea ha detto...

madonna che storia

Mersault ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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