18 ottobre 2006

So che tu sei, ma dove sono io.

Stanotte io e l'autostoppista galattico abbiamo chiacchierato su uno dei miei post di qualche giorno fa, su uno dei miei libri preferiti e su uno speciale di raitre riguardo le epurazioni di Stalin. La gente che spariva, come se non fosse mai esistita, il loro nome cancellato da qualunque registro, le foto, i ricordi.
Cancellare una persona non è impossibile, ci vuole semplicemente metodo.
Ricordate il lavoro di Smith in millenovecentottantaquattro? Correggere i giornali passati in modo da far tornare tutti i riferimenti.
Ma non vorrei sviare troppo dalle interessanti osservazioni del mio amico viaggiatore.
Alle menti più paranoiche, come me, capita spesso di ragionare in chiave apocalittica. Costantemente ho l'impressione che il percorso nello spaziotempo dell'umanità sia una spirale.
Ma cos'é un evento apocalittico ragionando nella relatività galattica? Non certo un atto autodistruttivo di un piccolo nucleo di soggetti in un infinitesimissimo universo.
Pensiamo ai suicidi di massa delle sette di svalvolati, per avere un riferimento. Ok, è triste sapere che cento persone si siano uccise in nome di un idolo, ma l'umanità va avanti con tutte le sue croci e delizie.
Così l'universo! E sulla guida galattica c'é scritto anche il come e il quando l'umanità si estinguerà, il tutto sotto la definizione di terrestri. Ventidue parole in tutto, non un granché. Persino meno righe della definizione di Sbronza colossale e dell'addendum Come affrontare una sbronza colossale.
Per altro sulla guida galattica si parla anche dell'evento apocalittico che risucchierà il tutto [o "che ha risucchiato", a seconda della concezione di tempo che prendiamo come riferimento] creando il ritorno al nulla. Ed è un evento incredibilmente stupido e fumettistico [ma ho promesso di non svelarlo].
La mia domanda è stata: "ma se sappiamo come succederà.. perché non impedirlo in qualche modo?"
Semplice, perché è già successo nel futuro e non c'é nessun modo per modificare un momento.
Ottimo, penso, si ritorna sempre lì: la discussione sul libero arbitrio, e perché no, su Dio.
Mi racconta l'amico di averne discusso a suo tempo con notevoli cervelloni con nomi ben più altisonanti di me, Wittgenstein, Tommaso D'Aquino, Maometto.. e di tornare spesso e volentieri a far discorsi con loro davanti ad una birra fresca, senza riuscire a concludere granché.
Ma io ti frego amico mio. Io ho google.
Apro google images e gli chiedo solennemente di rivelarmi l'immagine di Dio.
E.. illuminazione!
Dio è un musicista metal.
Vacca boia, a saperlo prima.

Tortoise - Glass Museum

2 commenti:

MaTTe ha detto...

Maometto davanti ad una birra fresca??? quando si dice predicare bene e razzolare male!!! :-)

Mersault ha detto...

ecco una persona attenta ai dettagli!!!! :-)
cmq pensa alle implicazioni sociopoliticoreligiose di un ossimoro non voluto.
ok la smetto.
sdeng.

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