01 marzo 2007

L'assicuratore Galattico: le fondamenta di un impero.

Tralasciamo per un po' la dialettica ossessivo compulsiva del mio alter ego robotico sulla cornucopia della terra e torniamo alla realtà.
Anno 1 d.v.t. (dopo vaporizzazione terra) dell'ultimo terrestre originale, in piena attività nell'universo conosciuto e non.
Nonostante i bighellonamenti nella galassia con il mio caro amico autostoppista [compilatore della grandiosa Guida Galattica Per Autostoppisti] siano molto divertenti, ho deciso di impiegare buona parte del mio tempo in quello che mi riesce meglio: fare l'assicuratore galattico.
Non più come broker: ora voglio aprire una mia impresa di assicurazioni per conquistare pian piano tutto il mercato assicurativo galattico e diventare l'essere senziente più ricco dell'universo [essendo l'ultimo terrestre ancora in vita, teoricamente posso già sciorinare di essere l'uomo più ricco della galassia].
Ma essere un piccolo imprenditore nello spazio non è tutto rose e fiori.
Innanzitutto la burocrazia.
Prima di tutto è necessaria un'autorizzazione ad iniziare l'attività, rilasciata dall'ufficio
Lentezze e Code gestito dai Vogon. Per ottenerla è necessario compilare il temuto modello AA9 [scherzosamente definito come questionario rinunciaci dalla GGpA], le cui istruzioni per la compilazione sono così complicate da aver causato numerose emorragie celebrali sul pianeta dei praticanti legali [Dalla Guida Galattica. Pianeta dei praticanti legali: pianeta interamente abitato da esseri acelebrati poverissimi, il cui esoscheletro incorpora cravatte multicolore raramente intonate, e la cui unica funzionalità è concentrata nella loro mano monodito, adibita a premere pulsantoni verdi. Essi infatti si occupano gratuitamente della fotocopiatura di documenti redatti su altri pianeti, dei quali comunque ignorano il significato].
Una volta compilato il modello AA9 è necessario individuare un esperto in lingue arcaiche, imbottirlo di gotto esplosivo pangalattico, amputargli gli arti per evitargli ogni possibilità di fuga e costringerlo a tradurre il breve vademecum di invio invio in forma telematica alla centrale operativa Vogon, necessario per sottoporre tutta la documentazione giustificativa richiesta [che comprende tra l'altro anche un'autocertificazione di non aver mai prestato servizio come
ausiliario del traffico galattico, qualifica che esclude a priori, per manifesta incapacità mentale, l'esercizio di qualunque attività commerciale].
E quindi comincia il famoso iter burocratico dell'amministrazione Vogon.
Dovete sapere che i Vogon sono dei pedanti burocrati.
Non alzerebbero un dito nemmeno per salvare la loro nonna dalla Vorace Bestia Bugblatta di Traal, senza un ordine in triplice copia spedito, ricevuto, verificato, smarrito, ritrovato, soggetto a inchiesta ufficiale, smarrito di nuovo ed infine sepolto nella torba per tre mesi e riciclato come cubetti accendifuoco.
Avrete capito quindi che attualmente sono in attesa dell'autorizzazione ad esercitare l'attività di assicuratore galattico, e non so precisamente quanto mi toccherà aspettare.
Dovesse mai arrivare, si apriranno tutta una serie di questioni che risolverò volta per volta: come la localizzazione dei pianeti sui quali aprire le sedi della mia nuova compagnia assicurativa, la selezione dei dipendenti, la scelta dei rischi da assicurare, e non ultimo il nome da dare alla mia impresa.
Insomma ci sarà parecchio da lavorare.
Ma un giorno sarò così ricco che potrò rilevare la cornucopia della terra dall'attuale proprietario, e aprirci un bordello di lusso per camionisti galattici. E quello si che sarà bisness!

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